mercoledì 5 giugno 2013

Microstagioni a microbudget

Spesso in questo blog abbiamo parlato della distanza tra l'attività musicale italiana e estera. Abbiamo anche evocato il fatto che i compositori sono soli, disorganizzati e incapaci di fare un fronte comune. Le autocritiche possono continuare e toccare più punti: pochi soldi e poca cultura, poca educazione e professionalizzazione, ecc.

Una cosa che ci distingue dall'estero, in particolare Francia e Germania, è anche l'attività dal basso, cioè gli ensemble e le piccole stagioni che puntellano la presenza della musica di oggi nei vari contesti cittadini. Gli studenti dei conservatori tedeschi e francesi si auto-organizzano creando ensemble e gruppi, suonando la loro musica e quella di altri. Questo è un terreno importante, perché cominciando da studente a confrontarsi con l'organizzazione musicale si può, con il tempo, acquisire una professionalità nella programmazione e nell'organizzazione che diventerà forse un giorno una risorsa per tutti noi. In Italia fortunatamente gli esempi non mancano, ma nei conservatori gli ensemble e i gruppi che si creano sono pochissimi, o quasi nessuno. Succede dopo, in rari casi.

A Milano degli studenti hanno invece montato recentemente un gruppo che organizza una microstagione e che cerca di finanziarsi in privato con un sistema di crowdfounding. La pratica a mia conoscenza non è così diffusa e merita di essere segnalata, oltre al fatto che questo gruppo programma lavori di studenti e giovani compositori creando una dinamica nella generazione più giovane. L'evento è importante perché mostra che c'è ancora il desiderio di fare musica e di crearla. Il fatto che siano dei giovanissimi a farlo fa ben sperare e quindi segnaliamo con piacere questa esperienza sperando che tantissime possano nascere nei tanti conservatori italiani. 


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