sabato 27 dicembre 2014

Paolo Aralla: Dialoghi sul comporre 2015

Abbiamo invitato Paolo Aralla a parlarci degli incontri di Budrio di quest'inverno. I Dialoghi sul comporre sono al terzo appuntamento, dal 2 al 4 gennaio.

di Paolo Aralla

Approfitto di questo spazio messo a disposizione dagli amici di /nu/thing per raccontare qualcosa su “Dialoghi sul comporre”, una iniziativa che, giunta alla sua terza edizione, si svolgerà il 2, 3 e 4 gennaio a Budrio, cittadina nei pressi di Bologna.

Più o meno cinque anni fa Francesco Dillon mi invitò ad un suo concerto presso le "Torri dell'Acqua" di Budrio descrivendo le Torri come uno spazio architettonicamente e acusticamente interessante e, soprattutto, raccontandomi di un gruppo di appassionati amanti dell'arte e della musica che questo spazio gestivano con spirito aperto e curioso. Francesco aveva pienamente ragione, così in quella serata, al piacere di ascoltare della buona musica, si aggiunse la sensazione che quella esperienza di ascolto avvenisse non solo nello spazio giusto, ma anche e soprattutto nel contesto giusto.


Le Torri dell'Acqua di Budrio sono il frutto di una lungimirante operazione di recupero architettonico e urbanistico e di un progetto di gestione vivo e aperto, totalmente coerente con la vocazione di questo spazio, un progetto che fa del rispetto e dell'attenzione per il lavoro dell'artista il proprio fine.

Quando due anni fa, parlando con alcuni amici, venne l'idea di organizzare un incontro attorno al tema della composizione assistita (dedicato in particolar modo alla libreria bach. - “bach: automated composer's helper" - ideata da Andrea Agostini e Daniele Ghisi) fu abbastanza naturale chiedere asilo agli amici di Budrio, così un'iniziativa nata dal basso e rigorosamente informale trovava nelle Torri dell'Acqua il luogo ideale per la sua realizzazione.

La scelta di fissare quest’incontro - dal quale nascerà l’anno successivo “Dialoghi sul comporre” - nel periodo delle feste di fine anno fu sostanzialmente dovuta al fatto che, pur non risiedendo più nel nostro paese, la maggior parte dei compositori coinvolti avevano già programmato di passare in Italia queste giornate di vacanza; un motivo pratico dunque, ma con un risvolto simbolico di una certa suggestione: “Dialoghi” si presentava come una buona occasione per molti giovani compositori di parlare della propria musica, delle proprie idee, del proprio lavoro usando . . . la propria lingua.

A questo proposito mi sembra interessante sottolineare come una delle principali ragioni che spinge molti musicisti a cercare nuove esperienze all'estero sia proprio la cronica assenza nel nostro paese di spazi dedicati alla produzione musicale di ricerca.
Insisto sul tema degli spazi e della loro gestione perché è a mio avviso uno fra i più importanti nodi critici che la politica non solo non ha mai sciolto ma in realtà non ha mai seriamente affrontato. La politica ama parlare molto di “creatività”, “ricerca”, “innovazione” se non addirittura di “bellezza”, ma probabilmente non riesce a capire una semplice ma fondamentale verità: i luoghi dove tutto ciò dovrebbe accadere non sono buie stanze o impervi eremi per solitari pensatori, ma concrete e moderne realtà, organizzate in modo tale da avere come obiettivo principale la circuitazione delle idee e lo scambio delle esperienze, in spazi pensati e progettati per essere laboratori permanenti nel quale gli artisti possano finalizzare il proprio lavoro creativo, spazi la cui gestione sia competente e totalmente al servizio della creatività. 

Naturalmente non è sufficiente l’esistenza di uno spazio, occorrono poi anche idee, passione ed energie perché esso diventi una realtà viva e produttiva, ma a dire il vero mi sembra proprio che idee, passione ed energie non manchino affatto e l’entusiasmo che ho riscontrato negli amici che hanno aderito a “Dialoghi” ne è una tangibile conferma.

In merito al programma degli incontri anche quest’anno la parte dedicata alla composizione assistita da computer sarà consistente con buona parte delle mattine del 2 e del 3 gennaio dedicata alla libreria di Agostini e Ghisi che presenteranno anche la nuova collezione di oggetti per MAX denominata “cage”.
Dando però uno sguardo alla scaletta delle tre giornate è evidente come “Dialoghi” si stia trasformando: in questa terza edizione oltre al consueto intervento da parte dei compositori ci sarà un contributo anche da parte di alcuni giovani musicologi e una importante presenza di interpreti - che terranno concerti e workshop sui repertori e sulle tecniche esecutive del proprio strumento - importante non solo qualitativamente ma anche quantitativamente. Anche questo fatto credo segnali un punto di rilievo: l’esigenza cioè da parte degli esecutori di tenere vivo e fertile il rapporto con la generazione più giovane dei compositori, nella consapevolezza dell’indissolubile legame fra pensiero compositivo e interpretazione.

“Dialoghi” si sta non solo trasformando ma anche crescendo grazie alla nutrita adesione da parte dei partecipanti, adesione al progetto che fin dall’inizio è avvenuta in maniera del tutto spontanea, dal basso, mediante un semplice ed informale passaparola fra gli stessi partecipanti.
Saranno presenti il flautista Manuel Zurria, il violoncellista Francesco Dillon, il Quartetto Maurice, i pianisti Emanuele Torquati e Anna D’Errico, la clarinettista Roberta Gottardi, il percussionista Simone Beneventi, l’accordionista Luca Piovesan, il sassofonista David Brutti, il violinista Valentino Corvino, i compositori Andrea Agostini, Giovanni Bertelli, Giuliano Bracci, Daniele Bravi, Fabio Cifariello Ciardi, Daniele Ghisi, Justé Janulyté, Eric Maestri, Marco Momi, Andrea Sarto, Franco Venturini e i musicologi Elena Abbado, Stefano Lombardi Vallauri e Vincenzo Santarcangelo.

Naturalmente questa crescita è resa possibile grazie al determinante sostegno dell’Amministrazione di Budrio, della Fondazione “Giorgio Cocchi” e dell’Associazione “Amici del Consorziale”, in particolare grazie alla generosa e preziosa collaborazione degli amici Claudia Cocchi e Giovanni Chessa.

Questo post infine è un non tanto velato invito a passare a trovarci il 2, 3 e 4 gennaio per iniziare insieme il nuovo anno all’insegna del dialogo e della musica.


3 commenti:

  1. aspettiamo un reportage niuthinghiano al più presto di queste bellissime giornate di musica e parole!

    RispondiElimina
  2. Nel frattempo:

    http://www.ilcorrieremusicale.it/2015/01/08/dialoghi-sul-comporre-la-musica-doggi-spiegata-dai-compositori/

    RispondiElimina