Abbiamo invitato Paolo Aralla a parlarci degli incontri di Budrio di quest'inverno. I Dialoghi sul comporre sono al terzo appuntamento, dal 2 al 4 gennaio.
di Paolo Aralla
Approfitto di questo spazio messo a disposizione dagli
amici di /nu/thing per raccontare qualcosa su “Dialoghi
sul comporre”, una iniziativa che, giunta alla sua terza
edizione, si svolgerà il 2, 3 e 4 gennaio a Budrio,
cittadina nei pressi di Bologna.
Più o meno cinque anni fa Francesco Dillon mi invitò ad
un suo concerto presso le "Torri dell'Acqua" di Budrio
descrivendo le Torri come uno spazio architettonicamente e
acusticamente interessante e, soprattutto, raccontandomi
di un gruppo di appassionati amanti dell'arte e della
musica che questo spazio gestivano con spirito aperto e
curioso. Francesco aveva pienamente ragione, così in
quella serata, al piacere di ascoltare della buona musica,
si aggiunse la sensazione che quella esperienza di ascolto
avvenisse non solo nello spazio giusto, ma anche e
soprattutto nel contesto giusto.
Le Torri dell'Acqua di Budrio sono il frutto di una
lungimirante operazione di recupero architettonico e
urbanistico e di un progetto di gestione vivo e aperto,
totalmente coerente con la vocazione di questo spazio, un
progetto che fa del rispetto e dell'attenzione per il
lavoro dell'artista il proprio fine.
Quando due anni fa, parlando con alcuni amici, venne
l'idea di organizzare un incontro attorno al tema della
composizione assistita (dedicato in particolar modo alla
libreria bach. - “bach: automated composer's helper" -
ideata da Andrea Agostini e Daniele Ghisi) fu abbastanza
naturale chiedere asilo agli amici di Budrio, così
un'iniziativa nata dal basso e rigorosamente informale
trovava nelle Torri dell'Acqua il luogo ideale per la sua
realizzazione.
La scelta di fissare quest’incontro - dal quale nascerà
l’anno successivo “Dialoghi sul comporre” - nel periodo
delle feste di fine anno fu sostanzialmente dovuta al
fatto che, pur non risiedendo più nel nostro paese, la
maggior parte dei compositori coinvolti avevano già
programmato di passare in Italia queste giornate di
vacanza; un motivo pratico dunque, ma con un risvolto
simbolico di una certa suggestione: “Dialoghi” si
presentava come una buona occasione per molti giovani
compositori di parlare della propria musica, delle proprie
idee, del proprio lavoro usando . . . la propria lingua.
A questo proposito mi sembra interessante sottolineare
come una delle principali ragioni che spinge molti
musicisti a cercare nuove esperienze all'estero sia
proprio la cronica assenza nel nostro paese di spazi
dedicati alla produzione musicale di ricerca.
Insisto sul tema degli spazi e della loro gestione
perché è a mio avviso uno fra i più importanti nodi
critici che la politica non solo non ha mai sciolto ma in
realtà non ha mai seriamente affrontato. La politica ama
parlare molto di “creatività”, “ricerca”, “innovazione” se
non addirittura di “bellezza”, ma probabilmente non riesce
a capire una semplice ma fondamentale verità: i luoghi
dove tutto ciò dovrebbe accadere non sono buie stanze o
impervi eremi per solitari pensatori, ma concrete e
moderne realtà, organizzate in modo tale da avere come
obiettivo principale la circuitazione delle idee e lo
scambio delle esperienze, in spazi pensati e progettati
per essere laboratori permanenti nel quale gli artisti
possano finalizzare il proprio lavoro creativo, spazi la
cui gestione sia competente e totalmente al servizio della
creatività.
Naturalmente non è sufficiente l’esistenza di uno
spazio, occorrono poi anche idee, passione ed energie
perché esso diventi una realtà viva e produttiva, ma a
dire il vero mi sembra proprio che idee, passione ed
energie non manchino affatto e l’entusiasmo che ho
riscontrato negli amici che hanno aderito a “Dialoghi” ne
è una tangibile conferma.
In merito al programma degli incontri anche quest’anno
la parte dedicata alla composizione assistita da computer
sarà consistente con buona parte delle mattine del 2 e del
3 gennaio dedicata alla libreria di Agostini e Ghisi che
presenteranno anche la nuova collezione di oggetti per MAX
denominata “cage”.
Dando però uno sguardo alla scaletta delle tre giornate
è evidente come “Dialoghi” si stia trasformando: in questa
terza edizione oltre al consueto intervento da parte dei
compositori ci sarà un contributo anche da parte di alcuni
giovani musicologi e una importante presenza di interpreti
- che terranno concerti e workshop sui repertori e sulle
tecniche esecutive del proprio strumento - importante non
solo qualitativamente ma anche quantitativamente. Anche
questo fatto credo segnali un punto di rilievo: l’esigenza
cioè da parte degli esecutori di tenere vivo e fertile il
rapporto con la generazione più giovane dei compositori,
nella consapevolezza dell’indissolubile legame fra
pensiero compositivo e interpretazione.
“Dialoghi” si sta non solo trasformando ma anche
crescendo grazie alla nutrita adesione da parte dei
partecipanti, adesione al progetto che fin dall’inizio è
avvenuta in maniera del tutto spontanea, dal basso,
mediante un semplice ed informale passaparola fra gli
stessi partecipanti.
Saranno presenti il flautista Manuel Zurria, il
violoncellista Francesco Dillon, il Quartetto Maurice, i
pianisti Emanuele Torquati e Anna D’Errico, la
clarinettista Roberta Gottardi, il percussionista Simone
Beneventi, l’accordionista Luca Piovesan, il sassofonista
David Brutti, il violinista Valentino Corvino, i
compositori Andrea Agostini, Giovanni Bertelli, Giuliano
Bracci, Daniele Bravi, Fabio Cifariello Ciardi, Daniele
Ghisi, Justé Janulyté, Eric Maestri, Marco Momi, Andrea Sarto, Franco
Venturini e i musicologi Elena Abbado, Stefano Lombardi
Vallauri e Vincenzo Santarcangelo.
Naturalmente questa crescita è resa possibile grazie al
determinante sostegno dell’Amministrazione di Budrio,
della Fondazione “Giorgio Cocchi” e dell’Associazione
“Amici del Consorziale”, in particolare grazie alla
generosa e preziosa collaborazione degli amici Claudia
Cocchi e Giovanni Chessa.
Questo post infine è un non tanto velato invito a
passare a trovarci il 2, 3 e 4 gennaio per iniziare
insieme il nuovo anno all’insegna del dialogo e della
musica.
aspettiamo un reportage niuthinghiano al più presto di queste bellissime giornate di musica e parole!
RispondiEliminaNel frattempo:
RispondiEliminahttp://www.ilcorrieremusicale.it/2015/01/08/dialoghi-sul-comporre-la-musica-doggi-spiegata-dai-compositori/
Bene!
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